Cose dell’altro mondo

Pubblicato giorno 23 Febbraio 2021 - In home page

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Una serie video per raccontare la storia missionaria diocesana

Raccontano «cose dell’altro mondo» i video che, da qualche settimana, si possono vedere, proprio con questo titolo, sul portale di Caritas Ticino. Brevi filmati, una manciata di minuti soltanto, che narrano in qualche immagine, la storia, il ritratto, le curiosità locali e le sfide che si vivono in alcuni Paesi del sud del mondo, dove svolgono la loro opera anche diversi missionari ticinesi. Ad accompagnarci in questo viaggio, Chiara Gerosa, responsabile di Missio per la Svizzera Italiana, alla quale abbiamo chiesto di raccontarci come è nata questa iniziativa sorta dalla collaborazione di Caritas Ticino con la Conferenza Missionaria della Svizzera italiana (CMSI).

Chiara Gerosa, da dove nasce l’idea di questi video e come si è concretizzata?
La collaborazione tra la CMSI e Caritas Ticino e in modo particolare il suo settore comunicazione è sempre stata molto fruttuosa e ricca di esperienze e di incontri. Interviste video a missionari, articoli, collaborazioni tecniche e molto altro ancora, ma mancava però la continuità. È nata così la rubrica «Cose dell’altro mondo», con video pubblicati due volte al mese a cadenza regolare nel corso di tutto l’anno, per raccontare gli aspetti più autentici e nascosti dei Paesi di missione alternando spaccati della vita delle popolazioni locali, a quella dei missionari e della loro storia senza però voler fare propaganda o proselitismo.

Quale è l’obiettivo di questa iniziativa e il messaggio che si vuole trasmettere?
Ci siamo resi conto che c’è una ricchezza di materiale e di esperienze missionarie grande nella nostra diocesi. È una ricchezza che però rimane spesso nascosta negli archivi e negli armadi. Pochi in diocesi sanno quanti missionari ticinesi ci sono nel mondo, dove e che cosa fanno. La proposta di Caritas Ticino ci è sembrata l’occasione per far prendere vita a questi documenti. La CMSI però non si occupa solo dei missionari della Svizzera Italiana nel mondo, ma anche di formazione, di far conoscere Paesi e culture diversi…ed eccoci qui con questo nuovo format.

Come nasce il contenuto di questi video?
C’è stato un lavoro a più mani: dapprima per la raccolta del materiale fresco e per la ricerca negli archivi a cui si è dedicato soprattutto il segretario della CMSI. Io ho poi letto e sfogliato il materiale e scelto ciò che mi sembrava più interessante. Propongo poi una traccia a cui mi ispiro quando registro le puntate. Interessante vedere come alcuni missionari parlano volentieri di sé, del perché sono partiti ecc, mentre altri preferiscono parlare del lavoro che svolgono, altri ancora parlano delle difficoltà o opportunità del Paese.

Quale è stata la rispondenza fino ad ora?
È presto per dirlo, la rubrica è partita da poco e ancora non abbiamo dati. C’è però interesse, questo lo abbiamo notato da subito.

Può raccontarci come vive lei questa esperienza?
Per me è un’avventura splendida. Ho esitato un momento quando mi è stata proposta, ma poi mi sono immediatamente resa conto degli spunti di riflessione e del patrimonio anche immateriale che la CMSI possiede. Mi è sembrato di entrare in una biblioteca. Io che ancora sono «giovane» alla CMSI sento che questa è l’occasione per trasmettere una storia missionaria della nostra diocesi che altrimenti rimarrebbe sepolta e pian piano dimenticata. Certo, condensare in tre minuti certi temi è complicato e mai esauriente, eppure l’esperienza è affascinante.

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