9 dicembre 2021: dalla nostra sede a Lugano contattiamo suor Nadia che, mentre conversa con noi, è intenta a tagliare le carote. «Non ho molto tempo, perché siamo rimaste in due, l’altra suora è stata richiamata in Italia». Suor Nadia dimostra di essere capace di portare avanti più attività contemporaneamente e così, con il suono del coltello che affetta, continuiamo la nostra bella chiacchierata. Ci dice che c’è un nuovo presidente comunista, che vorrebbe chiudere con le relazioni commerciali internazionali per consentire alle aziende locali di lavorare. Il problema però sembra essere che molte aziende desiderano lasciare il Perù. L’economia del paese è messa a dura prova, il rincaro della merce di prima necessità è molto marcato, per contro la qualità è scadente, come ad esempio la frutta. Quella migliore viene inviata ai paesi ricchi, mentre in Perù rimane quelle ammaccata. Anche quest’anno utilizzerà le offerte per le adozioni, per comprare generi di prima necessità e per l’igiene personale. Ci ha detto che ha aiutato una ragazza a comprare un computer che le serve per studiare all’università. Le abbiamo poi chiesto cosa pensa di fare per Natale. «Organizzeremo la distribuzione di cioccolata calda e panettone in una frazione di Peralvillo, dove distribuiremo anche ceste con abiti e scarpe di seconda mano. La Provvidenza passa anche da suor Nadia: ogni giorno arriva qualcuno, dalla montagna, a portare qualcosa, c’è una signora che pensa alle suore per distribuire le primizie. Eh sì, «quel che vegn denta da la porta al va fö da la finestra», diceva sua mamma. E così quello che la Provvidenza consegna sulla soglia della porta, suor Nadia lo distribuisce. Ride di gusto. Ecco Dio.
