Giovanna: una suora a servizio degli ultimi

Pubblicato giorno 25 Febbraio 2022 - In home page, Iniziative amiche

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Da tempo a Gulu sono sorte delle “Gang” di ragazzi/e e adolescenti che all’imbrunire prendono di mira i passanti, anche chi si trova in bicicletta o in moto (li fermano con la forza) derubandoli di soldi, telefonini e se per caso hanno un computer anche quello parte.  La polizia sta cercando di arginare questo serio problema con vari metodi: arrestandoli, tenendoli qualche giorno in prigione o inserirli in un centro di riabilitazione per giovani alla periferia della città (da dove poi quasi tutti riescono a fuggire).  Tutto questo non ha portato nessun beneficio, il problema continua causando insicurezza anche nei villaggi dove entrano nelle abitazioni, malmenano e rubano. Mesi fa alcuni dei nostri impiegati del Comboni Samaritans si sono imbattuti in queste gang, sono stati malmenati, derubati dei telefonini e dei soldi.  Così succede a tanti che si trovano per strada, causando insicurezza.  Ho riflettuto su quanto sta avvenendo ed ho sentito che il Signore chiede di fare qualcosa per questi giovani che costruiscono la loro vita sulla violenza e disonestà.  Noi del Comboni Samaritans abbiamo organizzato un incontro con il sindaco della città che, sapendo del problema, ci ha chiesto aiuto.  Nel frattempo, abbiamo avuto la possibilità di accostare alcuni di questi ragazzi: da oltre due mesi ogni giorno 9 ragazzi e tre ragazze trascorrono la giornata al nostro centro seguiti da Martin, un uomo preparato a questa problematica. Portano avanti alcuni lavori di manutenzione del Centro: tagliano l’erba, coltivano l’orto che abbiamo, si incontrano per condividere le varie esperienze, le difficoltà che incontrano e anche quanto desiderano fare nel futuro.  Martin, la loro guida, quando tutti ritornano a casa al pomeriggio, li accompagna a turno per poter conoscere meglio dove e come vivono.  Anch’io li incontro spesso, ho avuto degli incontri individuali con loro per comprendere meglio cosa li ha portati a vivere sulla strada.  La maggioranza non ha una vera famiglia, o è troppo povera perché la famiglia è numerosa, o non c’è una persona alla quale fare riferimento.  La difficoltà principale è non avere il minimo necessario: cioè cibo, sapone, vestiario.  Tutti hanno comunque accentuato che la più grande sofferenza è la fame: per questo rubano e, con quanto raccolgono, comperano cibo. C’è comunque un certo senso di solidarietà tra loro: chi un determinato giorno non riesce a procurarsi il cibo, viene aiutato da chi invece è stato più fortunato ed è riuscito a rubare di più e quindi ad avere più soldi.  Al Comboni Samaritans stiamo facendo di tutto per evitare che ritornino al loro stile di vita. Per questo offriamo la colazione, il pranzo e diamo la cena da portare a casa. Non manca neanche un pezzo di sapone, qualche capo da indossare, le scarpe di seconda mano e persino il dentifricio.  Ogni giorno sorgono altre piccole emergenze: malaria, una coperta, zanzariera, una penna, l’affitto per chi vive da solo, alcuni mi hanno chiesto anche la BIBBIA. Comprendo non sia facile per questi giovani, lasciando l’attività serale, ritrovarsi senza un soldo in mano, ma dovranno abituarsi finché non riusciranno a costruire il loro futuro.  Stiamo già pianificando di inserirli in corsi professionali, cosa che desiderano anche loro.  Cerchiamo di fare di tutto perché non ritornino sulla strada ma non è così semplice anche perché la spesa del cibo e altre urgenti necessità è alquanto onerosa, ma per esperienza so che la Provvidenza non abbandona.  Chiedo ogni giorno al Signore di star loro vicino, di aiutarli a lasciare “l’abito vecchio per il nuovo” come si suol dire. Quali mezzi cerchiamo di usare per aiutarli a cambiare vita?  Direi innanzitutto l’accoglienza, l’affetto, il non giudizio, la consapevolezza che la vita è un dono e va vissuta nel rispetto e con la dovuta dignità.  Grazie Signore per averceli fatti incontrare, aiutali affinché siano di stimolo con il loro esempio per altri giovani di strada (che purtroppo sono molti) che possano capire che il cambiamento è possibile, anche contando sull’aiuto di chi tende loro la mano nel nome del Signore.

Grazie, ho bisogno della vostra preghiera perché lo Spirito ci illumini e guidi.

SR. GIOVANNA

COMBONI SISTER

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