Ecco la cappella Sainte Marie Etoile de la Mer ad Haiti

Pubblicato giorno 27 Maggio 2022 - Haiti, In home page

Condividi su:   Facebook Twitter Google

qualche tempo fa la CMSI ha inviato un contributo ad Haiti per realizzare lavori di ampliamento della cappella Sainte Marie Etoile de la Mer che si trova a Cité-Soleil, una baraccopoli che nel frattempo è diventata un grande quartiere dove vivono i più poveri. Il grosso dei lavori è terminato, rimangono ancora l’imbiancatura, l’installazione di una porta per la sacrestia e qualche altra rifinitura. Al termine dei lavori la cappella potrà ospitare 700 persone, ma è già possibile celebrare le Messe e i battesimi.

Il territorio della parrocchia è piuttosto vasto, si contano circa 400 000 persone che vivono nelle baracche e che devono affrontare i problemi quotidiani legati agli scontri violenti tra le bande e che impediscono spesso la partecipazioni alle funzioni parrocchiali.

Mons. Mésidor, arcivescovo di Port-au-Prince, cercava un prete che si prendesse cura delle pecore più lontane a causa di questi conflitti tra bande. È proprio per questo motivo che ha chiesto a padre Fontaine di essere cappellano della cappella Ste Marie Etoile de la Mer, il quale è stato anche investito di una certa autonomia per somministrare i sacramenti, per gestire gli archivi presenti, collaborando con il prete salesiano locale.

Vicino alla cappella c’è un convento delle figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, che hanno una grande scuola nel quartiere e un dispensario. Nel quartiere c’è Sr Paësie, una religiosa francese che si prende cura dei bambini di strada più poveri e abbandonati a cui offrire possibilità di scolarizzazione e di catechesi per sottrarli alle situazioni in cui vigono la violenza fisica e morale tipiche di questo quartiere.

 

Padre Fontaine assicura la celebrazione delle Messe quotidiane, di quelle festive, anche per i bambini, dei battesimi (350 sono stati quelli dell’anno scorso) e dei funerali, abbastanza numerosi in questi ultimi tempi a causa dei tafferugli violenti. Cerca anche, nella misura del possibile, di aiutare i più poveri a pagare gli affitti, si occupa del trasporto dei malati in ospedale, presso le suore di Madre Teresa, si prodiga per sostenerli ad aprire delle attività commerciali che consentano loro di guadagnarsi qualcosa. «A ciascun giorno basta la sua pena, il domani avrà già le sue inquietudini», è veramente la vita nella baraccopoli.

Le battaglie tra queste bande sono poi alimentate da politici o uomini d’affari che vogliono controllare la maggior parte del territorio per costringere gli abitanti delle baracchele popolazioni delle bidonville a votare per i loro candidati. Ad Haiti non c’è democrazia, ma solo ipocrisia. I poveri sono sfruttati per il bene dei politici e pagano il prezzo degli scontri tra le bande.

099B8F7A-3C50-415B-BFCF-4016AB13E172 0CF091FD-419F-419B-874E-F6ECB824D02F
C6A3FACC-59B2-44EA-B22C-3E388F13D689
6E5095EB-EF67-4C32-BC7F-D61044C384B9 87E5172C-0261-4A30-902E-F57D5C415C46
dav

dav

dav

dav

dav

dav

dav

dav

dav

dav

678FC918-79F7-4CAE-B27B-D729942B05A6 E50C2AF6-D7D5-4E31-981B-4912EA5A537101A1FA70-63A5-44F9-B237-875A66A8E2EC
Condividi su:   Facebook Twitter Google