
Nel distretto di Karamoja, in Uganda, una vasta zona della savana popolata da persone nomadi dedite alla pastorizia, c’è qualcuno con i piedi piantati bene per terra. È suor Fernanda Cristinelli, comboniana, che da anni opera in un centro diurno per bambini che vivono sulla strada e chiedono l’elemosina. Sono bambini sfruttati, purtroppo anche da clan di donne che controllano quanto raccolgono. Al centro arrivano con il volto provato, vanno dai 4 anni in su, ma lì trovano un’oasi dove possono ristorarsi e capire che nella vita si può fare altro. Ricevono cibo, acqua, che in questo periodo di siccità è molto richiesta, soprattutto in Karamboja e vengono proposte attività ludiche, di formazione ed educative, perché molti di questi bambini hanno il vuoto non avendo spesso genitori in grado di crescerli. Il lavoro di suor Fernanda è quindi concentrato durante il giorno, perché poi la sera i bambini ritornano alle loro case, o più spesso alle loro strade. L’impegno di tutti coloro che lavorano al centro diurno ha fatto sì che 30 bambini fossero reintegrati, a partire dalla possibilità data loro di frequentare regolarmente la scuola, che in Uganda è a pagamento. Non solo. Suor Fernanda, bergamasca di origine, ha inoltre mostrato la sua tempra sostenendo una mozione parlamentare volta a indagare, tramite la raccolta dei dati sui bambini che vivono sulla strada, su stanziamenti governativi spariti nel nulla.
La CMSI sostiene suor Fernanda e quindi possiamo dire che là c’è un pezzo del Ticino. Grazie a tutti voi.
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